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BCC
06/10/2020
La lungimiranza del “capitale paziente”

Esistono tanti ponti che aspettano di essere costruiti per far muovere cose e persone. Quando la cooperazione, la condivisione di idee e il coraggio di guardare oltre uniscono le proprie forze, questi ponti immaginari si trasformano in realtà dando vita a qualcosa che prima non c’era.

Molti di questi “ponti” tra realtà e identità diverse nascono per merito delle cooperative sociali, o cooperative di comunità, e grazie al coraggio di istituzioni private che mettono risorse e competenze al servizio di progettualità a lungo termine, senza aspettarsi risultati immediati sul conto economico e senza chiedere le garanzie che di norma stabiliscono chi è finanziabile e chi non lo è.

Si tratta forse di scarsa lucidità imprenditoriale? Tutt’altro: si tratta di imprenditorialità che genera valore e fa girare nuova ricchezza sul territorio. Ricchezza non solo economica ma anche culturale e sociale. Ricchezza benefica per tutti e… sostenibile.

Lo testimonia bene il caso di Battiti, l’acceleratore per start up innovative e ad alto impatto sul territorio promosso da EmilBanca. Una iniziativa che dimostra una volta di più che innovazione, impresa e sostenibilità, ambientale e sociale, possono sostenere in modo concreto il rilancio del tessuto economico del territorio, soprattutto laddove il Pubblico non riesce ad arrivare, le risorse sono poche e le disuguaglianze minacciano di disgregare le comunità. Nei piccoli centri a rischio spopolamento così come nelle aree urbane periferiche dove è più forte il disagio e le opportunità scarseggiano.

Tra le cooperative sociali supportate da EmilBanca c’è Lai-momo, che da oltre venti anni è attiva nel sostegno all’integrazione degli immigrati, nella comunicazione sociale, nel dialogo interculturale e nello sviluppo. Oltre alla promozione dei tanti progetti di formazione e mediazione culturale per l’integrazione degli immigrati, Lai-momo ha dato vita a un’impresa sociale che oggi produce in modo sostenibile oggetti di pelletteria con scarti di produzione donati da grandi marchi della moda impiegando lavoratori stranieri formati da artigiani qualificati. Un’impresa che, come raccontano i suoi fondatori, si sostiene sul mercato grazie a tre presupposti:

  • la sostenibilità economica resa possibile grazie a una rete di clienti e partner con cui portare avanti progettualità durature;
  • l’apertura verso l’esterno: un ponte tra imprenditorialità e Terzo settore;
  • l’attenzione alle vulnerabilità dei lavoratori, portatori di storie e culture molto diverse.

L’altro ingrediente fondamentale è il “capitale paziente”, quell’investimento di risorse che è prima di tutto un investimento di fiducia e che scommette sulle persone e sulla capacità di rinnovamento delle economie reali dei territori.

Lai-momo sarà tra i protagonisti anche del primo evento online organizzato dal Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea nel Mese dell’Educazione Finanziaria e in occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso dall’ASviS (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile). Titolo dell’evento aperto a tutti e trasmesso in streaming sul canale del Gruppo Iccrea: “Le banche locali a sostegno dei cittadini in epoca di COVID-19”. Accademici, esperti di Terzo settore e di educazione finanziaria discuteranno di come conciliare il sostegno finanziario a un territorio in crisi economico-sociale con il rispetto dei principi della sostenibilità ambientale e delle regole bancarie favorendo al tempo stesso una cultura economica inclusiva.

Una strada non solo possibile, ma lungimirante.